Lire rare, queste possono valere una vera fortuna: vendute per centinaia di migliaia di euro

La caccia alle lire rare non si arresta mai: alcune posso valere tantissimo. Le vendite da record sono da capogiro. Di quali si tratta e qual è il prezzo di vendita.

Le aste per l’acquisto di monete rare sono al giorno d’oggi una occasione più che ghiotta per gli appassionati di numismatica. Ci sono alcuni pezzi pregiatissimi che possono valere veramente tanto.

Lire rare
Moneta rare e da peso d’oro, il loro valore può schizzare alle stelle (foto Facebook Amelia Cecconi)

I dati parlano chiaro ed evidenziano un mercato in continuo fermento e dal potenziale altissimo. In una semplice asta alcune monete fior di conio possono arrivate a migliaia di euro (se non oltre).

Cosa dicono i dati

I numeri sono emblematici e sono lo specchio di quanto possano valere una moneta. Durante l’ultima asta numismatica, avvenuta a Torino dal 7 al 9 giugno 2023, il risultato finale è stato veramente incredibile. Aste Bolaffi ha parlato di una cifra record pari a 4,7 milioni di euro. E proprio fra le monete rare ne spiccano alcune del valore di 1, 2, 5 e anche 10 lire, tutte coniate dalla Zecca di Stato e realizzate dallo scultore Giuseppe Romagnoli: in questo caso 4.400 euro per aggiudicarsele.

Lire rare valore
In caso di lire in fior di conio, infatti, il valore è altissimo: l’ultima asta parla chiaro (foto ANSA)

Ma perché queste monete di piccolo taglio possono arrivare a cifre così alte? Ebbene sì, i dati parlano chiaro. In caso di pezzi in “fior di conio“, ovvero perfettamente conservati per materiale integro e lucentezza, il valore della moneta può essere veramente alto.

Nel corso dell’ultima edizione dell’asta organizzata da Aste Bolaffi, infatti, sono stati proposti quasi 2.800 lotti per un totale di 4,7 milioni di euro: venduto l’85% dei lotti proposti durante l’asta.

Quali sono le vendite da record

Aste Bolaffi ha scritto sul proprio sito che ci sono stati alcuni lotti veramente da record. Uno di essi è stato aggiudicato per 102mila euro, valore raddoppiato rispetto alla base d’asta di partenza. Si tratta del “Multiplo da 20 zecchini di Giovanni II Corner, proveniente dalla Collezione E.S. di monete italiane, composta nel 1960-1980 da un lungimirante collezionista“, si legge in una nota della casa d’aste.

Vendute a 61mila euro la moneta da 80 lire di Carlo Felice (1831), 44mila euro per lo Scudo della Croce in oro da 10 zecchini di Alvise III Mocenigo. Nel secondo catalogo, invece, le monete antiche presenti facevano parte dell’Italia prima dell’Unità. “Spiccano i risultati del raro 100 Lire 1864 (51.200 euro) e del Doppio Ducato di Guglielmo II Paleologo (33 mila euro)“.

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