Conoscete l’ex fidanzato storico di Fiorella Mannoia? Prima di Carlo Di Francesco c’era lui: purtroppo è scomparso qualche anno fa.
La sua morte, avvenuta nel 2016, ha lasciato un vuoto immenso non solo in tutte le persone che hanno avuto la fortuna di conoscerlo, ma anche e soprattutto in tutto il mondo della musica dal momento che, come sappiamo, è stato non solo un grandissimo produttore e musicista, ma anche il compagno per parecchio tempo di Fiorella Mannoia.
Il loro amore, infatti, è sfociato anche in un album che, a risentirlo oggi, risulta ancora attuale e soprattutto davvero suonato bene, ma c’è forse una cosa che in pochissimi sanno: “Mannoia Foresi & co.” è stato il primo album in studio della cantautrice romana. Chissà che cosa sarebbe successo se non ci fosse stato lui se, oggi, avremmo avuto la fortuna di ascoltare la sua voce straordinaria che nel corso degli anni è riuscita a mutare sempre ma rimanendo sempre sé stessa.
Ecco di chi stiamo parlando: la Mannoia, che oggi è felicemente sposata con Carlo Di Francesco, prima di lui ha avuto una grande storia d’amore con lui.
Memmo Foresi ex fidanzato Fiorella Mannoia chi era? Età, causa morte, produttore, canzoni
Lui era Memmo Foresi, un produttore e musicista davvero straordinario che ha creato la musica, prodotto e suonato il primo album di Fiorella Mannoia nel 1972, uscito per RCA. L’uomo, che oltre a lei ha avuto modo di collaborare con Mia Martini scrivendo la musica di alcuni canzoni davvero straordinarie della cantante come “Che cos’è”, “In Paradiso”, “Una come lei”, “Noi due” e tanti altri brani, ha avuto una storia d’amore che si è conclusa dopo tanti anni.
Fiorella Mannoia ha sempre raccontato che per lei Memmo era stato il suo primo grande amore duraturo. Dopo la fine di questa relazione, però, in maniera totalmente inaspettata, l’uomo ha lasciato del tutto il mondo della musica e dello spettacolo.
Lo ricordiamo, però, non solo come grandissimo produttore, che ha avuto modo di seguirla per oltre 10 anni di fatto dando il via ad una carriera che sarà poi straordinaria, ma anche e soprattutto come vero e proprio genio di quell’epoca, portando un po’ di “America”, dal punto di vista del suono e dell’approccio musicale, in Italia. Una mossa che, per quell’epoca, era davvero geniale.
