TIM, Vodafone, WindTre e Fastweb devono rimborsare i clienti italiani: ha deciso la Cassazione

Importanti novità in arrivo per i clienti italiani. La Cassazione ha deciso: TIM, Vodafone, WindTre e Fastweb devono rimborsare tutti.

Al giorno d’oggi, il mercato della telefonia mobile in Italia è tra i più fiorenti in assoluto. Con sempre più compagnie che vogliono attirare nuova clientela e fidelizzare quella che già ha un piano attivo con offerte e promozioni uniche nel loro genere. Tutte caratterizzate da minuti, SMS e Giga di traffico dati a costi in ribasso, accompagnati spesso da regali e altri vantaggi esclusivi.

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Le grandi compagnie telefoniche condannate: nuova sentenza – Immezcla.it

Ma non è tutto oro quel che luccica, anzi. Di tanto in tanto, emergono controversie che potrebbero portare a problemi per i consumatori finali. E tra le altre cose, si è parlato di un aspetto legato alla fatturazione che è finito anche nel mirino della Cassazione. Ora ci siamo, è giunta la decisione definitiva: in arrivo i rimborsi per i clienti italiani. E ad essere interessate sono le compagnie telefoniche TIM, Vodafone, WindTre e Fastweb. Ecco chi potrà godere di questo vantaggio e qual è il motivo dietro la scelta presa.

TIM, Vodafone, WindTre e Fastweb devono rimborsare: ecco quando e il motivo

Una sentenza che si è chiusa nei giorni scorsi, dopo aver preso il via nel 2017 per alcuni fatti che hanno sollevato non poche polemiche. Finalmente ci siamo, le compagnie telefoniche TIM, Vodafone, WindTre e Fastweb saranno tenute a rimborsare i propri clienti in Italia.

Previsti rimborsi ai clienti italiani da parte di TIM, Vodafone, WindTre e Fastweb
Ecco il motivo e quando arriveranno i rimborsi – Immezcla.it

Il tutto è legato alla fatturazione a 28 giorni, applicata per molti mesi e che di fatto è andata ad introdurre un tredicesimo mese di pagamento. Con un aumento dell’8,6% delle tariffe, prima che il tutto venisse reso illegale. C’è stata una vera e propria battaglia legale fra regolatori ed operatori, con multe prima emesse, poi annullate ed infine ridimensionate. Lo scorso febbraio la sentenza 4182 della Corte di Cassazione ha respinto il ricorso di TIM, con la vicenda che finalmente si è chiusa e conferma le multe previste dall’AGCOM.

Ora per gli utenti ci saranno due opzioni a propria disposizione. La prima prevede il rimborso di quanto pagato indebitamente, mentre la seconda dà modo di godere dell’accesso a servizi alternativi. Come la fruizione di un abbonamento o più spazio di archiviazione in cloud. Sarà compito dei vari operatori fornire comunicazioni tempestive e precise in merito a tutte le possibilità a disposizione dei clienti coinvolti dalla fatturazione a 28 giorni degli anni scorsi.

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